Antonio Justel Rodriguez
TESTE DELL'ACCUSA
A “Leona”, la nostra vecchia e amata cagnolina, “la mia sorellina”.
[...dai timpani alti di aprile, sotto molteplici precauzioni e apparente solitudine,
il pastore l'ha appesa, e l'ha impiccata, al tronco del più forte e il più illustre dei meli in fiore,
e, io, dietro la pupilla indolente e piangente, quella, quella con l'occhio piantato dietro lo spiraglio della porta]
===
… un selvaggio uragano di aghi e rompighiaccio scosse il frutteto,
le vertebre del mondo e le mammelle dei fiori;
l'oscurità si diffondeva e l'amore e il pomeriggio svolazzavano senza meta,
e il cigno della vita,
e il cigno della morte;
... che nessuno, nessuno sa fino a che punto ci sia danno o dolore,
che nessuno, che nessuno sa!!!
… oh, a volte torno al famigerato crack
e i bambini appaiono con iridi cromate,
sdraiato a terra;
... no, questo non è un altro tormento né un'altra intemperie,
che lascia la carne cruda e improvvisamente nuda;
… e no, la tristezza non ha più ricompense di un buco aperto davanti alla memoria,
un aprile di figli e di distruzione, e questa attenta assenza mi osserva e mi perseguita,
che mi chiede vivo, quello che infiamma la mia anima, e, pazzo, veglia su di me e veglierà su di me per sempre.
***
Antonio Justel Rodriguez
https://www.oriondepanthosseas.com
***
All rights belong to its author. It was published on e-Stories.org by demand of Antonio Justel Rodriguez.
Published on e-Stories.org on 05/24/2022.